Regione: Campania
Sgranare i piselli. Approntare il trito fine di cipolla, carota e sedano e farlo soffriggere in una pentola per minestra con l’olio ed il cucchiaio di sugna a fiamma media. Scaldare il brodo. Quando il trito si sarà dorato aggiungere la pancetta e dopo cinque minuti i piselli (quelli surgelati non occorre scongelarli), allungare con una ramaiolata di brodo bollente e farli cuocere a fuoco vivo per 10 minuti dalla ripresa del bollore. Aggiungere 4-5 mestoli di brodo, portarlo ad ebollizione, regolare di sale ed aggiungere la pasta; a Napoli si usano, per questa minestra o i tubetti piccoli (avemarie) o i vermicelli spezzati:dipende dai gusti o dalle tradizioni familiari; personalmente preferisco le avemarie, ma non mi disdignerebbero i vermicelli spezzati. Cuocer la pasta a seconda del gusto o del tempo di cottura consigliato sulla confezione della pasta scelta. Aggiungere qualche mestolo di brodo se necessario. A fine cottura unire il Pecorino ben grattugiato, mescolare bene e lasciare riposare un paio di minuti prima di servire,spolverizzando in fine con una generosa grattugiata di pepe bianco.
Vini: secchi e profunati bianchi campani (Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano, Greco di Tufo) freddi di frigo. |
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Ingredienti
Per 6 persone
1,5 kg. di piselli freschi (peso lordo) oppure 5 etti di piselli sgranati o surgelati, 1 cipolla bianca tritata, 1 carota grattata e tritata, ½ costa di sedano grattata e tritata, ½ bicchiere di olio extravergine di oliva , 1 cucchiaio di strutto, 1 etto di pancetta tesa tagliata a listelli cm 5 x 1 x 1, 1 litro di brodo vegetale anche di dado , sale fino alle erbette e pepe bianco q.s., 3 etti di pasta (tubetti tipo avemaria o vermicelli spezzati (2 cm.), 1 etto di Pecorino laticauda grattugiato .
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